Abbiamo bisogno di un mito, sia per vivere che per morire.
Il mito dell'ultima danza del Guerriero mi piace.
Il mio spirito danzerà all'ombra di quella roccia, tra i gabbiani ed i pellicani, i leoni marini e le stelle marine. Vorrei dare indietro la mia carne all'oceano, per nutrire i pesci che spesso hanno nutrito me.
So che la morte disperderà tutti gli elementi del mio se' personale, come una collana di perle si disperde quando il filo si rompe. Ma so che gli archetipi ricorrono continuamente, giocando all'infinito il loro ruolo nel dramma cosmico, ognuno con la propria memoria profondamente radicata nell'inconscio collettivo. Si tratta di questo, la memoria degli archetipi, che ci dà la sensazione di essere stati qui prima. L'ego personale perisce nel momento della morte. Ma gli archetipi vivono a lungo, poiché sono proiezioni della mente del Vecchio. Dunque anche se il mio ego personale muore, i miei archetipi riappariranno di continuo e danzeranno insieme sul palco della vita.
Lo spettacolo deve continuare. Deve andare avanti per sempre, ritornando in eterno. In questa danza di morte, il mio spirito girerà e ruoterà come i Dervisci Mevlevi. Qual è il tema principale di questa danza sacra? I corpi che ruotano simbolizzano il cambiamento, la morte e la rinascita, i giorni e le notti del cosmo. Le braccia aperte (una mano volta verso l'alto ed una verso il basso) sono simbolo del grande Scambio Cosmico:
"una mano dà, l'altra prende"
Ma lo spirito dei danzatori, al di là di essere e non essere, è focalizzato sull'Uno.
Il ruotare dei Dervisci, l'infinito ruotare della ruota della rinascita, proclamano il messaggio degli animali di Zaratustra.
L'aquila, conoscitrice dei cieli; il serpente, conoscitore della terra.
"Oh Zaratustra, "dissero gli animali" per chi pensa come noi, tutte le cose danzano; vengono e alzano le braccia e ridono e svaniscono... e ritornano.
Tutto va, tutto ritorna; ruota eternamente la ruota dell'esistenza.
Tutto muore, tutto sboccia di nuovo; in eterno dura l'anno dell'esistenza.
Tutto si spezza; tutto si riunisce di nuovo; eternamente costruisce se stessa la casa dell'esistenza.
Tutto si separa; tutto si incontra di nuovo; l'anello dell'esistenza resta in eterno vero a se stesso.
L'esistenza inizia ad ogni "Ora"; attorno ad ogni "Qui" ruota la sfera di "Là".
Il centro è dappertutto.
CURVO E' IL SENTIERO DELL'ETERNITA'." (Nietsche)
[Estratto da "The Warrior's Way" di R.S. de Ropp--
copyright Gateways/Kathleen de Ropp]
Aldo Mondino
Dervisci, 1993
olio su linoleum
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