lunedì 10 settembre 2007

Un sogno tra la Sardegna e il Giappone






Un sogno tra la Sardegna e il Giappone
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Uno spazio da riempire.
Per chi?
A che scopo?
So solo che lo voglio fare.

Comincio col dire che quest'estate sono stato alcuni giorni in Sardegna con mia moglie.

Al ritorno, lei ha fatto un sogno che ha descritto in questa forma. Mi sembra un buon inizio.


"Anche la Sardegna rischia di perdere le sue tradizioni. Il nulla ci sta annientando. Stiamo diventando tutti popoli senza storia, senza significato. La storia della gente come corpo unico si trasforma e si frammenta in storie individuali che si basano su un tessuto sociale senza trama. L'uomo o donna sembra scollegato dagli altri uomini o donne, non sappiamo più cosa e come condividere. La separazione e il nulla stanno per dominare.
Altre forme di aggregazione nascono tra i giovani, come la musica, e questo può essere buono; però i giovani sono sempre separati dai vecchi o da quelli più grandi d'età. Qual è lo scopo? Se questa frammentazione ci spinge avanti, il senso di vuoto e d'inutilità ci pervaderà. Qualcuno si rivolgerà alla spiritualità nelle sue varie forme, unendosi a gruppi spirituali e religiosi di varia origine; qualcuno troverà in se stesso la propria guida, ma il collegamento con gli altri? Dov'è? Nel lavoro? Negli interessi? Comunichiamo solo con chi ha i nostri interessi? Con i pochi amici? Ognuno si forma una storia personale che inevitabilmente è data dai rapporti interpersonali, ma basati su cosa? Il vuoto ci sta divorando fino a farci diventare automi. Cosa possiamo fare per non farci annientare?
Ricordare?"


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