domenica 23 settembre 2007

Quando il gioco si fa duro.......


Attivismo sembra essere una opzione, quando tutto il resto s'infrange su muri di gomma o resta "wishful thinking".
Attivismo (come opposto a Passivismo) vuol dire anche semplicemente aprire la bocca in pubblico ed esprimere ciò che si ritiene importante esprimere.
Senza violenza o parolacce, perfino!

Però ci vuol cuore e fegato.
Ed anche una certa "resistenza elettrica"....
Si rischia, al giorno d'oggi, forse più che "ieri".

Cosa si rischia concretamente?

Un esempio di rischio immediato per il Coraggioso (uno studente dell'Università di Gainesville, Florida, di 21 anni) che osa prendere la parola ad una conferenza Q&A (domanda e risposta) con il senatore americano John Kerry e tenta di portare l'attenzione su "verità scomode" è illustrato dal video che segue.
Dopo aver messo in imbarazzo Kerry con 2 domande riguardanti i brogli con voto elettronico alle passate elezioni, e qualcosa riguardante l'impeachment di Bush, ... la terza domanda gli è fatale:

"Tu, John Kerry, sei membro della società segreta Skull And Bones?"
(sapete, quelli che pare siano implicati nel trafugamento del teschio di Geronimo dalla tomba?)

Non gliela fanno neppure ripetere!
Vedete il resto da soli....
Sappiate che ad un certo punto, quando lo studente grida:
"Don't taze me!" o "Don't tase me!".
Il verbo taze/tase significa usare un aggeggio elettrico sul corpo della vittima e dargli una scossa elettrica di non so quante centinaia di watt.


Della serie: se è tabù, non se ne parla.

Almeno negli U.s.a. la libertà di parola è un remoto ricordo.
E qui da noi?

Avvertenza: astenersi dalla visione se non si ha un po' di pelo nello stomaco.







2 commenti:

::Badghir:: ha detto...

L'ha già detto qualcun altro su Youtube, ma anch'io ho fatto subito la stessa considerazione:
nessuno dei presenti ha mosso un dito, ha alzato una voce per difendere il ragazzo.
Quella è la cosa più penosa che mi ha lasciato quel video.

_PoP_ ha detto...

Esatto. Stessa sensazione!
Qualcuno accenna un applauso all'inizio, ma la paura s'insinua.
C'è proprio necessità di questo, di coesione, di andare in più di uno, addirittura di fare le prove -teatrali- per seguire delle strategie, un canovaccio, qualunque piega dovesse prendere la faccenda.
Di manifestare in modo "mediatico" e spettacolare!
Alla fine conta più il gesto teatrale che finisce su U-tube di qualunque autorità giuridica, poliziesca, militare, repressiva e censoria si possa interporre allo smascheramento dei burattini del potere.